tempio di Paestum di notte

Paestum da riscoprire

di Anna Del Fatto

Meta turistica privilegiata per chi viaggia nel sud della Campania è l’area archeologica di Poseidonia – Paestum che, negli ultimi due anni, ha visto incrementare il numero dei suoi visitatori, complice senz’altro la ventata di innovazioni promosse dal nuovo direttore, l’archeologo tedesco Gabriel Zuchtriegel. Nuove campagne di scavo, prolungamenti dell’orario di apertura del sito, dibattiti culturali, collaborazioni con sponsor volte a finanziare la ricerca, reperti fruibili e “tirati fuori” dai depositi, templi visitabili dall’interno, nuove indagini archeologiche coadiuvate da sofisticate tecniche scientifiche.

Il turista che vede Paestum per la prima volta, ne resta affascinato. Chi invece già conosce il sito, non esclude di ritornare. A tal fine, l’abbonamento annuale “Paestum mia” permette, ad un costo vantaggioso, di usufruire delle iniziative in programma per il 2018 e di entrare al museo durante tutto l’anno.“Ci sono già stato, ma ritorno ogni volta con piacere…noto che il sito è tenuto bene” mi sento spesso dire da turisti che accompagno in visita agli scavi durante il mio lavoro da guida turistica. Inoltre, da marzo 2016, con la riapertura dopo un ventennio, del Tempio di Nettuno (V secolo a.C.), gli ospiti in visita, anziché fermarsi ad ammirarlo a distanza, possono accedere al cuore di quel tempio che l’archeologo Amedeo Maiuri definiva “il più perfetto e integro di tutta l’architettura greca”. È un’esperienza straordinaria camminare sulla pavimentazione originale, osservare da vicino le possenti colonne, alzare gli occhi per notare la cella a due piani del tempio, provare a trovare ancora traccia dell’inaspettata policromia dell’arte greca. Quando si visita il parco, si prova senz’altro un susseguirsi di emozioni, nel conoscere la storia di una civiltà forte e fiera e con una religiosità molto radicata e complessa. L’abilità ingegneristica dei greci ha permesso loro di realizzare edifici che ancora dopo 2500 anni, restano in piedi come giganti di pietra. Quando Poseidonia  diventa colonia romana con il nome di Paestum, nulla viene cancellato, ma tutto reinventato e rielaborato, con il rispetto tipico dei romani, con quella stessa tolleranza che ha permesso loro di essere per secoli, la prima vera potenza del Mediterraneo. Anche le vestigia romane pestane come l’anfiteatro, il foro e gli edifici privati, sono ulteriore prova della floridezza della città in età latina. Per quanto concerne il vicino museo archeologico, proprio la sezione romana e altre sale espositive sono state recentemente risistemate e, inoltre, sono previsti miglioramenti degli impianti di illuminazione. La “tomba del tuffatore” (475 a.C.),  fiore all’occhiello della collezione museale, ospitata nella restaurata “sala Mario Napoli”, è oggetto di nuovi studi, volti ad indagare l’identità e l’appartenenza sociale dell’uomo che vi fu sepolto. Un personaggio sicuramente aristocratico, radicato nella città pestana, la cui tomba si colloca in una tradizione artistica locale, specializzata in pittura funeraria nel VI e V secolo a.C., come testimonia la “tomba delle palmette” (più antica di circa vent’anni rispetto a quella del tuffatore), ora esposta nel museo, che presenta analoghi motivi decorativi anche se non figurativi.

Dal 25 novembre 2017 fino a marzo 2018, un’altra splendida iniziativa avrà sede a Paestum, la mostra “Le armi di Athena”, che renderà visibili preziosi reperti archeologici, tra cui le armi offerte alla bella dea della guerra come ex voto. Ritrovati nel santuario settentrionale della città, gli oggetti in esposizione, offrono nuovi spunti di riflessione sulle pratiche rituali legate al mondo bellico non solo nell’area pestana ma nei contesti votivi delle città magno-greche in generale.

Tutte le novità e le iniziative del 2018 rientrano in un programma culturale non a caso nominato “Paestum inside”, perché finalizzato a riscoprire la città antica “da dentro”. Un’altra opportunità da cogliere è ad esempio, la possibilità di osservare in diretta la campagna di scavo presso il tempio di Nettuno, di un edificio di età arcaica, forse un’abitazione, già parzialmente messo in luce nel 2016 – grazie ad uno sponsor – e ripreso a novembre 2017, per continuare ad indagare sulla vita della comunità greca coeva alla costruzione dei grandi templi.

Anche le rievocazioni storiche, le rassegne musicali e le aperture notturne, che rientrano tra gli appuntamenti del 2018, costituiscono  motivi in più per tornare a visitare la città delle rose. Paestum si conferma, infatti, un sito che ha sempre nuove cose da raccontare; un luogo speciale dove le opere di antichi uomini dialogano con gli sguardi dei vivi in un confronto fecondo; un luogo di sperimentazione e ricerca per un pubblico di tutte le età; uno spazio vivo da riscoprire ogni volta con occhi diversi.

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