Moonlight, un capolavoro di Enrico Pinto

Quando le note musicali si trasformano in intarsi marmorei

La Sonata n.14 di Beethoven, conosciuta come Moonlight e definita dallo stesso autore Quasi una fantasia, è un caposaldo musicale che ha ispirato musicisti, registi, poeti ed artisti in genere. Utilizzata come colonna sonora di film e fiction, essa si apre con un adagio tra i più famosi nella storia della musica e, nonostante non rispetti lo schema usuale, è la sintesi perfetta di equilibrio ed armonia.

Le note di Moonlight, titolo introdotto successivamente dal compositore Ludwig Rellstab, diventano parole e le parole diventano paesaggi e stati d’animo.

La luna, qualche anno dopo, è stata la confidente di Leopardi che le dedica una delle sue più celebri liriche: “O graziosa luna, io mi rammento che, or volge l’anno, sovra questo colle io venia pien d’angoscia a rimirarti: e tu pendevi allor su quella selva siccome or fai, che tutta la rischiari”.

Beethoven ha inserito il paesaggio in un pentagramma, il poeta di Recanati lo ha affidato all’inchiostro mentre l’artista Enrico Pinto, con una sapiente tecnica compositiva, ha realizzato una perfetta trasposizione materica di note e versi.

Nell’opera esposta nell’ex monastero certosino di Padula, l’Adagio sostenuto diventa un paesaggio solitario ottenuto con una ridotta gamma di tarsie marmoree ma intrise di emozioni che catturano lo spettatore e lo isolano da tutto ciò che lo circonda. Gli alberi, pur stagliandosi quasi al centro, diventano spettatori assoluti come noi, lo sguardo supera il primo piano, procede verso il centro e, seguendo l’ombra proiettata sull’acqua, giunge a contemplare la protagonista assoluta, la luna.

Enrico Pinto, artista di fama internazionale, si è cimentato con un tema complesso, con elementi infinitamente grandi rispetto alla finitezza umana e partendo da un capolavoro musicale ne ha creato uno marmoreo.

E’ possibile visitare la mostra “La pittura di pietra” fino al 2 novembre 2020 presso la Certosa di san Lorenzo.

Per informazioni e prenotazioni: Artem – Assocazione di promozione turistica

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