locandina della mostra del maestro Giancarlo Ianuario

“I mistici e il sole”

La mostra del maestro Giancarlo Ianuario

La Certosa di Padula, uno dei monasteri piĂą grandi d’Europa, continua ad essere un centro di vita culturale ed espressione d’arte in tutte le sue forme. Luogo di spiritualitĂ  e di silenzio mistico fin dall’origine, testimonianza materiale del nostro passato, il cenobio certosino continua ad emanare un fascino particolare che spinge la mente ad allontanarsi dall’incessante fluire della vita per elevare l’anima ad una dimensione trascendente. La ricerca di significati simbolici del mondo spirituale è il fine ultimo della sapiente attivitĂ  artistica del maestro Giancarlo Ianuario (in arte Solaris). La mostra, intitolata “I mistici e il sole”, è ospitata all’interno della splendida cornice del Museo Archeologico della Lucania Occidentale, gestito dalla Provincia di Salerno. La sala espositiva custodisce interessanti manufatti costituiti da materiali ceramici. La ceramica è il fil rouge che lega il Museo alla mostra in un perfetto connubio tra passato e presente. La manipolazione dell’argilla, una delle forme artistiche piĂą antiche, ha permesso al maestro di condurre un’analisi introspettiva e a raggiungere una “solare” materializzazione dell’inconscio. In questo processo cognitivo la tecnica raku, nella sua complessa imprevedibilitĂ , consente di plasmare in maniera alchemica la kĂ©ramos, esaltando la bellezza spirituale attraverso la semplicitĂ  delle forme. Questa tecnica, nata in Giappone per la produzione delle ciotole impiegate nella tradizione rituale del thè, è diventata in Occidente, a partire dagli anni Sessanta, una forma di performance artistica. Il maestro Giancarlo Ianuario, partendo dalle conoscenze antropologiche dell’arte, percorre la via dello Zen in un processo di decostruzione dell’invisibile che si manifesta nell’essenza del visibile. L’esposizione “I mistici e il sole” è, dunque, il risultato di una riflessione e di un’indagine in una continua dicotomia tra materia e spirito e tra reale e irreale. Le opere, realizzate con estrema perizia e dalle forme spesso misteriose, dialogano con i reperti esposti nelle vetrine e conducono l’attento osservatore a riflettere su una diversa dimensione spazio-temporale in un’eterna osmosi culturale tra passato e presente.


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